Ieri ho corso la mia quinta corsa campestre e sono stati quaranta minuti di pura felicità. Anche nei momenti di maggiore sofferenza, mi sono sentito benissimo. Provavo dolore fisico, ma ero comunque carico e continuavo a pensare a quanto mi stessi godendo l'esperienza.
Nella mia vita ho praticato varie discipline sportive, come la pallacanestro da adolescente, il nuoto, il calcetto del giovedì sera con gli amici e lo sci. Ho anche camminato molto e ho fatto tante escursioni. Tuttavia, non sono mai stato così coinvolto come nel running.
Adoro correre, specialmente in compagnia, e amo le gare. Riesco a percepire tutta la bellezza del movimento, il corpo che respira, la mente libera.
Mi piace condividere lo sport che amo con altre persone. È divertente, appassionante e si sente un'emozione che accomuna la maggior parte di corridori. Vivo la competizione con grande serenità. Quando un atleta mi supera, penso a quanto sia bravo, e quando sono io a sorpassare qualcun altro, lo faccio con leggerezza.
Esperienze come quella di ieri sono molto preziose. Negli ultimi tempi ho partecipato a diversi eventi podistici in condizioni non ottimali, con il raffreddore o poco dopo una malattia influenzale. Ieri, invece, stavo bene e non avevo preoccupazioni. La temperatura era fantastica e il prato era colorato di un verde che mi entrava nell'anima.
Alla fine del cross ero stanco, ma pieno di energia e non vedevo l'ora di tuffarmi, tra un paio di settimane, nel prossimo trail.
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