Nell’ultima intervista sulla mia pagina Facebook rispondo alle domande dei lettori sul mio prossimo libro.
Monica Casonato - Caro Luca, siamo ormai prossimi alla pubblicazione del tuo nuovo libro, come ti senti?
È un momento elettrizzante, emozionante e spaventoso. Quando si finisce di scrivere un’opera non si sa mai se quanto scritto sia degna di nota e originale. In questo lavoro ho affrontato dei nuovi temi, assenti nei precedenti libri anche se esiste una relazione fra tutti i miei romanzi. Quando ci si confronta con l’ignoto, c’è sempre il timore di aver preso una strada errata. A volte mi sveglio nel cuore della notte ripensando ai capitoli del nuovo libro. Spesso rivivo dentro di me aspetti caratterizzanti certi miei personaggi. Insomma, è davvero tutto una novità, un camminare sulle nuvole: non sai bene se prenderai il volo o se cadrai giù per terra! È comunque uno dei momenti più entusiasmanti! Addirittura, quando queste forti emozioni mancano, in un certo senso mi ritrovo a cercarle.
Monica Casonato - Quando hai iniziato a scrivere il tuo nuovo libro c’era un titolo provvisorio?
Inizialmente ad ogni lavoro attribuisco un codice: Progetto 6, 7, etc… a cui piano piano segue pure un titolo provvisorio. Per questa mia ultima creazione avevo pensato a “Le stelle perdute” perché ci troviamo in un mondo che ha perso la connessione con le proprie stelle. E’ avvenuto un distacco molto doloroso e ciò costituisce uno dei temi importanti affrontati nel libro. Ho avuto il piacere di sviluppare il titolo basandomi su una serie di proposte che sono state poi messe al vaglio di voi lettori.
Monica Casonato - In questi giorni il gruppo “Leggere Luca Rossi” ha avuto l’onore di accogliere un tuo sondaggio per la scelta del titolo definitivo del nuovo romanzo. Cosa rappresenta il titolo di un libro per uno scrittore? Perché ritieni importante sceglierlo insieme ai tuoi lettori?
Il percorso di ricerca mi piace tantissimo. Ho fame di confrontarmi perché desidero iniziare a parlare di quello che ho scritto. Il titolo è uno dei punti di partenza più interessanti per poterlo fare. Così come per la grafica, per la sinossi o per altri aspetti, mi fa molto piacere trovare il supporto e l’aiuto dei lettori. Ritengo che da loro arrivino tantissimi suggerimenti e idee che si rivelano molto utili in questa fase di limbo che racchiude l’opera prima della sua pubblicazione. E’ un arrivare alla meta che mi piace fare accompagnato.
Roberta Diamanti - Quando hai scritto questo nuovo libro avevi già tutta la storia in mente o l’hai elaborata strada facendo?
Avevo un’emozione, un’energia dentro di me, poi il mio libro è fiorito pagina dopo pagina. Avevo in mente il seme, il bocciolo. In seguito il libro si è sviluppato con le scelte dei personaggi, con i sogni e con tantissime altre cose. Quella da me raccontata è una storia complessa, ampia, che affronta tanti temi, compresi quelli che toccano la più viva contemporaneità. All’inizio avevo un’idea generale che poi si è definita prendendo anche delle strade diametralmente diverse da quelle che avevo pensato inizialmente.
Roberta Diamanti - Dove hai trovato ispirazione per il tuo nuovo libro? Che sensazioni hai provato dopo averlo scritto?
L’ispirazione l’ho trovata nella nostra contemporaneità. Nel terrore che le società di adesso siano sempre più chiuse, che prendano certe direzioni perchè spaventate da quello che è “diverso”, ripiegandosi inevitabilmente su se stesse. Mi ha coinvolto molto anche il tema ambientale. L’umanità non ha compreso che perdere il proprio pianeta, ovvero la propria casa, significa perdere tutto dal momento che non è ancora possibile trasferirsi su altri pianeti. Ci sono, inoltre, dei riferimenti con alcuni elementi antichi ed è forte l’aspetto della perdita con le nostre parti spirituali più profonde. Ci tengo a dire che non è un libro improntato solo sul negativo. Inizia con una situazione difficile, poi si scopriranno tanti aspetti positivi.
Roberta Diamanti - Chi sono i personaggi che popolano il libro? Hai piacere di presentarceli? Hanno similarità con i personaggi conosciuti nelle altre tue opere narrative?
Posso presentare i personaggi come sono all’inizio della storia. C’è un ragazzo molto giovane, si chiama Joel. E’ un ragazzo comune che fa un’esperienza un po’ come Herry Potter quando si trova al famoso binario 9 e mezzo. Joel sta passeggiando per la città ed entra in una società per arcieri, ma in questa città non esiste una società di questo tipo cosicché lui si ritrova in un ambiente in cui gli presentano l’uso dell’arco e della freccia dando per scontato che lui sia o voglia diventare un arciere. Il ragazzo di tutto ciò non ha mai saputo nulla e si ritrova immerso in una vicenda che non avrebbe mai immaginato. Incontra Glynia, un personaggio pieno di fede (mi ricorda Morfeus di Matrix); la ragazza crede alle parole di un anziano, uno dei pochi nel pianeta a ricordare il legame esistente con la forza e l’energia dell’universo e questa forma di spiritualità non è qualcosa di sviluppato in quel mondo ma deriva da un disegno più grande. Ecco, i due giovani sono i personaggi principali. La città, in cui s’ambienta la storia, è gestita da un primo cittadino, è però una persona evanescente e di facciata. In realtà il potere non è retto da lui, ma dalla sua assistente. Costui ha anche una figlia che a un certo punto si chiede perché nella loro società nessuno parla mai dell’esterno, di quello che c’è oltre i confini della città, di quello che esisteva prima nel loro passato. Questa curiosità è il gancio che ho sentito con la nostra contemporaneità. Spesso le nostre società hanno la tendenza a chiudersi in sè stesse, a ragionare come se non ci fosse nulla al di fuori, rendendo vano l’insegnamento della nostra storia. Ad esempio, in questi anni, gli insegnamenti trasmessi dai nostri nonni che avevano combattuto e vissuto la II guerra mondiale vengono a perdersi. Un altro personaggio particolare presente nel romanzo si chiama Dylon. Lo troviamo all’inizio mentre attraversa il deserto. Ha lasciato un ragazzo vicino ad una roccia perché troppo stanco e assetato e lui va alla ricerca dell’acqua. Dylon si trova in un mondo complesso, quello che fa da sfondo alla storia, e che non comprendiamo subito. Durante il cammino, gli appare un enorme termitaio, grande quanto un grattacielo, e nonostante abbia timore di raggiungerlo deve farlo perché è l’unica speranza per trovare l’acqua. Ci sono poi molti altri personaggi, come sapete, mi piace inserirne numerosi nei miei romanzi.
Francesca Colella - Vorrei chiederti cosa provi quando pensi all’ormai prossima uscita del tuo libro?
Non solo paura, ma tanta emozione. Per me la parte bella della scrittura è la scrittura, non scrivo per arrivare alla fine, non leggo per arrivare al finale dei libri. La parte bella è mentre fai tutte queste cose, mentre sviluppi capitolo per capitolo. Quindi la vera emozione è quello che provo ogni giorno. Sicuramente è un piacere arrivare al punto in cui potrò confrontarmi con tanti lettori che mi danno le loro indicazioni.
Roberta Diamanti - Si potrebbe parlare del seguito della tua prima trilogia, di un filo conduttore che lega le tue opere, oppure ancora una è il superamento dell’altra?
In questi giorni mi sono veramente reso conto della forte parentela che hanno tutte le mie opere, potrebbero quasi essere definite un ciclo in cui ci sono vicende inconsuete, mondi e dimensioni del tempo completamente differenti. I Rami del Tempo sono collegati con i racconti di Energie della Galassia e, a loro volta, sono fortemente legati con le opere che sto scrivendo in questo momento. E’ come se dalla prima parola scritta avessi iniziato a creare e sviluppare un universo che poi ha preso tante strade e vicende disparate, ma che alla fine tornano tutte a far parte di un’unica grande corrente, di un unico grande fiume letterario della mia creazione. E ’un romanzo completamente nuovo, scritto in maniera differente, ma allo stesso tempo è figlio di tutto quello che ho scritto finora.
Francesca Colella - Questo libro che attendiamo con ansia sarà un solo volume o tre volumi come la prima trilogia?
Difficile dire se saranno tre volumi o più. Ci sarà sicuramente la pubblicazione di questo titolo sul quale mi sono molto impegnato e attualmente sto lavorando ad un secondo volume, ma vedremo quando e come verrà alla luce. La storia potrebbe diventare un decalogo o anche essere una trilogia, per il momento ci concentriamo su questo titolo e su questa opera.
Francesca Colella - C’è già un titolo?
Nel lungo percorso che ho fatto insieme a voi lettori, per ora sono arrivato a definire “L’eco delle stelle”. E’ un titolo che mi emoziona molto e che percepisco vibrare profondamente nel mio cuore. Ogni volta che lo sento in questi giorni continua a riempirmi di emozione. Il titolo è nato dal confronto con voi lettori, in particolare, c’è stato un giorno in cui mi sono svegliato pensando al titolo “L’occhio delle stelle” e ne ho discusso con un piccolo gruppetto di lettrici. Tu, Francesca, sei stata la prima a suggerirmi “L’eco delle stelle”, perciò ti ringrazio.
Monica Casonato - Sei soddisfatto della partecipazione e degli esiti ottenuti nelle maratone dei sondaggi che hai lanciato in questi giorni nei tuoi social?
E’ stato un percorso davvero creativo e interessante. Ogni titolo rappresentava un punto di vista diverso su quella che era la storia. Sono partito da titoli completamente differenti gli uni dagli altri, ad esempio, c’erano dei titoli focalizzati sulla tragedia che vive la città come “La città di sangue”, “La città senza memoria”, “L’ultima alba” e un titolo che è piaciuto molto “Il soffio del destino”. Mi sono reso conto che l’associazione, tra l’opera e quello che poteva essere colto di primo acchito con quest’ ultimo titolo, era che non sono i personaggi a creare il loro mondo e il loro destino, ma sembrava che il destino fosse qualcosa di alto, di immutabile, da cui loro non avrebbero potuto sviare. C’erano, inoltre, tutti i titoli relativi alle stelle che richiamavano il mio titolo iniziale: “Il soffio delle stelle”, ”La voce delle stelle” … Sono titoli molto importanti perché, come raccontavo prima, questo nostro mondo si è isolato, ha perso il collegamento con una forza universale e con qualcosa di superiore; tuttavia, alcuni di noi, in determinati modi nel cuore e nell’anima, continuano a sentire questo collegamento con l’oltre. E’ una cosa bella perché ci riporta un po’ a quelle che sono le esperienze che viviamo quando ci affacciamo alla finestra del cielo e guardiamo di sera il firmamento dell’universo con le stelle sopra di noi, chiedendoci come la nostra vita sia collegata con queste forze da tutti i punti di vista. I biologi si chiedono se la vita sia stata portata dalle comete, alcuni tipi di storici si chiedono se ci siano state influenze aliene sulla nostra evoluzione, le persone di fede si chiedono se esiste un collegamento diverso tra noi e un’energia universale nel mondo attuale. Nel mio romanzo queste domande sono ancora più vive perché molti personaggi sanno di provenire da un altro pianeta e si sono ritrovati su questo mondo, però sono stati isolati dal resto della galassia e si sono ritrovati come un figlio separato dalla madre. Tutti questi titoli delle stelle erano particolarmente e parzialmente adatti.
Francesca Colella - Si sa la data di pubblicazione?
Dovrebbe essere il 10 ottobre 2019 se tutte le operazioni con il correttore di bozze andranno bene e se non ci saranno intoppi.
Monica Casonato - Personalmente ho trovato molto interessante scambiare con i lettori del gruppo le impressioni sulle loro scelte dei titoli. E’ stato utile e stimolante anche per te?
E’ un’emozione che ricerco e di cui ho fame. Come dicevo prima, nell’evoluzione del titolo la scelta finale è stata suggerita da una lettrice. Questo confronto dove ogni volta si riesce a guardare un qualcosa in più, a sentire un un’emozione diversa e a fare qualche passo in più insieme è davvero un percorso fantastico.
Francesca Colella - Dimmi tre aggettivi per definire il tuo nuovo libro?
Direi un libro energetico, spirituale, profondo. E’ quello che mi è venuto in mente. Poi mi auguro sia realmente così.
Marjane Ferreira - Cosa ti ha ispirato?
Adriana Camai - Cosa ti ha dato la spinta per scrivere questo libro?
Sicuramente il mondo in cui viviamo e la paura che il nostro mondo un giorno possa non essere più questa bellissima casa.
Monica Casonato - Ripercorrendo le tappe di questo lungo processo decisionale si osserva che nel primo sondaggio i titoli evocano un’emozione, una domanda, un’altra dimensione e alcuni temi della storia. Nei sondaggi successivi le scelte mirano ad un unico argomento: le stelle. Ci puoi parlare di come hai strutturato i tuoi sondaggi?
Molti titoli nascono mentre scrivo l’opera stessa. I primi sondaggi riguardavano in pratica tutto quello che quest’anno ho annotato e sognato durante la stesura del libro. Ho osservato che, ad esempio, c’erano dei titoli che a me piacevano tanto ed erano legati proprio alla freccia, c’era infatti come titolo “La freccia della vita”, ma ho notato che per alcuni il messaggio diventava un po’ criptico ed esoterico. Quindi ho abbandonato questo genere di titoli. Quelli riguardanti “Le stelle”, invece, piano piano piano, hanno assunto un’importanza sempre maggiore, essendo più facilmente comprensibili. Una cosa di cui non ho parlato prima: è un’opera multidimensionale, nel senso che ci sono alcuni personaggi che scoprono come muoversi tra le varie bolle temporali e potremmo dire tra le varie dimensioni. Secondo la fisica moderna ogni volta che compiamo una scelta si creano due diverse realtà: un universo nel quale siamo andati da una parte e un universo nel quale siamo andati nell’altra. I personaggi di questo libro scoprono come riuscire a viaggiare tra queste dimensioni e lo fanno pensando che, se in questo nostra dimensione tutto sta andando così male, magari potremmo provare a cercare nelle altre dimensioni che cosa è andato bene qui, quali sono gli elementi che hanno fatto sì che quei mondi potessero continuare a esistere senza autodistruggersi. I personaggi trovano un modo per fare certi viaggi e lo fanno sfruttando un arco e una freccia, però, quest’elementi, sembravano un po’ difficili da inquadrare da chi non avesse letto il libro. Perciò, mi sono orientato verso i titoli delle stelle.
Monica Casonato - Le stelle hanno ispirato tutti i poeti e non solo. Questa parola ha tanti significati metaforici. Può indicare i corpi luminosi del cielo, il destino, una guida, lo sguardo di una persona, gli occhi del cielo, un cammino… per Luca Rossi quale significato hanno le stelle in questa storia?
In questa storia direi tutto quello che hai scritto e menzionato. Per i miei personaggi hanno assolutamente tutti questi significati e non ci sono barriere al loro sentire. Le stelle, però, rappresentano il passato e il futuro al quale vorrebbero tendere. Noi non sappiamo se la nostra vita venga dall’esterno, invece loro ne hanno la certezza e vogliono tornare in queste loro stelle, hanno bisogno di loro, senza, temono di non riuscire a sopravvivere. In fondo è la stessa convinzione che ha anche l’autore nel senso che, spesso, sento questo collegamento con qualcosa che va oltre a quello che esiste nel nostro pianeta. Sento che il futuro spirituale e scientifico della nostra specie non è limitato solamente a questo mondo.
Diana Nuzzo - I tuoi sogni sono stati fondamentali per realizzare questo libro?
Credo non ci sia mai stato un racconto, un capitolo o un romanzo che non sia stato enormemente influenzato dai miei sogni. Di notte rielaboro tutto quello che sono le mie creazioni del giorno, c’è un’influenza continua tra giorno e notte.
Ramona Doneda - Il nostro pianeta sta già lanciando su il suo grido, ma pochi lo sentono, sei d’accordo?
Questo libro è un’eco del nostro pianeta, hai colto in pieno il suo messaggio.
Maria Grazia Buiobuio - Come scegli i personaggi dei tuoi libri?
Nascono sempre in modo totalmente emotivo, non esiste una pianificazione, nel senso che la storia fiorisce a poco a poco. Quando l’opera inizia a crescere loro spuntano da soli come se fossero già intorno a me mentre scrivo e iniziassero a far sentire le loro voci. Mi piace pensare che siano i personaggi a scegliere me.
Vi ringrazio tutti per questa splendida partecipazione, è stato emozionante ritrovarvi e bello iniziare a parlare del nuovo libro.
Videointervista pubblicata sulla pagina Facebook “Luca Rossi Author” il 4 settembre 2019.
Trascrizione di Monica Casonato (Nika Lake), amministratore del gruppo Facebook “Leggere Luca Rossi”.
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