Isabella entra nel locale dove a un tavolo sono seduti Mario e Roberto. Cammina sicura. Molti uomini e diverse donne si voltano a guardare la sua figura che si accomoda su uno sgabello vicino al bancone. Ripensa al profilo di Mario. Adora le gambe femminili, meglio se in posizione dominante. Si toglie il cappotto grigio scuro e lo appoggia tra sé e lo schienale. Accavalla le gambe.
Non beve
superalcolici e si sente a disagio con le donne che chiedono bevande
più alcoliche del vino o della birra, ricorda di aver letto. “Un
calice di bianco, per favore” dice, rivolta al barista, che si
sofferma qualche attimo di troppo sui suoi occhi verdi. Mentre
aspetta il vino, prende lo smartphone e inizia a messaggiare con
un'amica. È attratto dalle donne che se la tirano è il sunto
dei gusti di Mario in fatto di donne.
Roberto fa un cenno a
Mario con gli occhi. Mario getta un'occhiata al bancone e la vede:
scarpe nere con il tacco, gambe accavallate, abito rosso, scollatura,
viso angelico, capelli mossi. Porca miseria! E questa? Subito
in ebollizione, si rivolge a Roberto: “Ma l'hai vista?” quasi
dimenticandosi che è l'amico ad avergliela fatta notare poco prima.
“Una figa assurda!
L'ho vista entrare. Secondo me aspetta un'amica,” risponde l'amico.
Mario non le stacca gli
occhi di dosso. Isabella alza i suoi dal cellulare. I due amici e
colleghi fingono di guardare altrove. Lei beve un sorso di vino e si
rimette a messaggiare. Loro riprendono a squadrarla dalla testa ai
piedi e a fantasticare.
“Vado io?” chiede
Mario a Roberto. L'amico ci sa fare decisamente più di lui, ma
questa volta Mario sente di non poter lasciarsi scappare l'occasione
di conoscere quella donna.
“E come
attaccheresti?” gli chiede Roberto, con un filo di ironia tesa a
sottolineare la timidezza di Mario. Intanto si concentra sui tacchi
della signora.
La domanda spegne
l'entusiasmo di Mario. Isabella, con la coda dell'occhio, ottiene
conferma di quanto si aspettava: l'incertezza di Mario con le donne.
Solo mettendolo alle strette sa di poter provocare la giusta
reazione, così fa il gesto di riprendere il cappotto per andarsene.
È troppo carina!
Persa per persa, è meglio che mi dia una mossa, pensa Mario. “Io
ci provo!” dice, già in piedi, a Roberto.
Tutto come da
copione, sorride lei compiaciuta osservando il movimento di Mario
con la coda dell'occhio.
A metà strada, Mario
rallenta il passo e si guarda attorno, sperando di poter individuare
un nuovo obiettivo per la sua camminata verso il bancone.
Lei finisce di mettersi
il cappotto e fa il gesto di allontanare lo sgabello da sé con la
mano per andarsene. Mario capisce che è quasi tutto perduto e decide
di buttarsi, confermando ulteriormente le previsioni della ragazza.
“Buca? O solo in
ritardo?” prova a rompere il ghiaccio Mario.
“Baby sitter della
mia amica malata all'ultimo momento,” risponde lei, aria scocciata
e occhi che sottintendono un E a te? Sa che a Mario in fondo
non dispiace una donna che gli metta soggezione.
Se vuoi posso farti
compagnia io, vorrebbe risponderle Mario. Ma dal sorriso
imbarazzato gli esce: “Non hai ancora finito il vino! Ti andrebbe
se facessimo due chiacchiere?”
Allora è vero! È
proprio una frana con le donne! pensa Isabella! “E il tuo
amico?” dice la donna, con un cenno ironico all'indirizzo di
Roberto, che pare spogliarla con gli occhi.
Mario getta
un'occhiataccia all'amico, che finge di non accorgersene e sposta lo
sguardo sulle bottiglie esposte dietro al bancone sulla loro destra.
Si volta nuovamente verso Isabella, apre la bocca per parlare e …
non dice nulla.
Isabella decide di
andare in suo soccorso: “Ok! Mi fermo a bere qualcosa!”
La gioia trionfale nel
cuore di Mario si palesa in un immenso sorriso sulle sue labbra. Sa
che come attore non sarebbe granché, ma di solito si augura che gli
altri apprezzino in lui la sincerità.
“Bello questo
modello! È l'unico con l'ultima release DataCom,” dice Mario,
accennando allo smartphone di lei. Dentro di lui la gioia trionfale
lascia il posto a un: Sono un cretino. Lei si ferma a bere e io le
parlo di cellulari!
Con sua grande
sorpresa, la donna da sogno che gli siede di fronte gli risponde con
entusiasmo: “È una rivoluzione! Nulla a che fare con i modelli
precedenti. Con questo si può …”
La miriade di
informazioni sul profilo di Mario consente a Isabella di incantarlo
sul terreno della sua ossessione tecnologica. Trascorsa un'ora, Mario
sarebbe disposto a tutto pur di passare ogni attimo della propria
esistenza con quell'incredibile donna.
Un ultimo sguardo allo
smartphone serve a Isabella per fingere di controllare l'ora: “No!
Ma si è fatto così tardi? Scusa, devo scappare!” gli dice, con un
sorriso affrettato.
Colto di sorpresa,
Mario pensa a frasi quali: Vuoi che ti accompagni?, Mi
lasci il tuo numero?, Come ti chiami? ma intanto lei è
già fuori dalla porta, che lui rimane a fissare, confuso e smarrito.
Alla fine si dà una
mossa e corre fuori. Vede un taxi con il bel volto di Isabella
passargli davanti. 5478. Riesce ad annotarsi sullo smartphone
il numero della vettura.
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