Qualcuno mi ha suggerito di farne la base per un romanzo o qualcosa di più. Non so se seguirò questa strada o se continuerò a lasciare che la mia fantasia proceda nelle direzioni più disparate.
Certo, il racconto apre strade che sarebbe appassionante seguire e pone interrogativi ai quali sarebbe avvincente dar risposta.
Per ora pubblico il primo paragrafo. A breve, dopo un editing un po' più approfondito, pubblicherò l'intero racconto, da solo o all'interno del volume unico Energie della Galassia, di prossima uscita.
Vampiri, amore, mutanti, sesso, carceri, ingiustizia, banche e economia questa volta lasciano spazio alla magia e all'ignoto.
Buona lettura!
Sinossi
Il vicino, la moglie e i vigili urbani tormentano la vita di Gio' e lo spingono a cercare rifugio in una villetta isolata, dove la proprietaria è dotata di insospettabili poteri. Gio' si trova catapultato in un altro mondo, dominato dalla magia, dove le figure della sua vita ricompaiono e lo costringono a cercare l'identità di ognuno di loro.
Il Regno di Turlis
“Gio', tesoro, il
pranzo è quasi pronto. Preparati! Non voglio che quando metto i
piatti caldi in tavola poi ti fermi ancora a giocare col telefonino!”
Anna è a fornelli. I
pantaloni bianchi le cadono ampi e morbidi lungo le gambe. Indossa
una canottiera. È un bellissimo sabato d'estate.
Io sono intento per
l'ennesima volta a scrutare con sguardo torvo la viabilità del
territorio sul navigatore.
Se solo trovassi il modo di passare dal
vialetto, eviterei di allungare ogni volta di sette chilometri.
Mia moglie Anna e io
viviamo in una bella villetta nel precollina. La nostra abitazione è
separata da quella del vicino, Costantino Valenti, da un vialetto
pedonale. Il breve tratto è chiuso a valle da un muretto alto circa
trenta centimetri, oltre il quale si distende un prato. Il verde
arriva fino alla statale, che dista dalle nostre case non più di
centocinquanta metri.
La pigrizia del
costruttore e le beghe dei regolamenti comunali non hanno reso
possibile la realizzazione di un collegamento diretto con la statale.
Occorre invece percorrere una stradina che si snoda per chilometri
tra decine di abitazioni come la nostra, immerse nel verde dei
boschi.
Valenti è anziano, non
si muove mai da casa e a lui naturalmente non interessa poter
raggiungere velocemente il centro. Anna e io invece andiamo al
lavoro, al cinema, al ristorante e dagli amici. Ogni volta dobbiamo
fare il giro dei colli prima di arrivare a casa.
I vicini di casa
possono davvero essere insopportabili. Il nostro in effetti lo è.
Basta. Questa storia deve finire!
“Amore, vado a
controllare se ho chiuso l'autorimessa. Ho paura di averla lasciata
aperta,” dico a Anna. Esco rapidamente, risparmiandomi le proteste
in arrivo.
Nel casottino degli
attrezzi prendo sottobraccio un asse da cantiere e lo porto nel
vialetto. Ne appoggio un'estremità alla sommità del muretto e
l'altra più in basso.
Finalmente! Ora vedrà se riuscirà a fermarmi!
Mi affretto in garage,
inforco la sella alla mia Honda Cr 250 e accelero sul vialetto.
L'asse regge senza problemi il peso della moto e in un batter
d'occhio supero il prato e sono sulla statale.
Whow! Giro dei sette colli risparmiato.
Mentre passavo
davanti alla casa di Valenti, mi è sembrato di vedere la tendina
della finestra scostarsi leggermente. Sarà solo paranoia?
Ormai me lo sogno persino di notte!
Non penso che Anna sia
entusiasta della mia piccola escursione. Il giornalaio dista appena
cinquanta metri. Decido di andarle a comprare l'ultimo numero di
Glamour. La mia gentilezza dovrebbe mitigare la sua probabile ira.
Mi esalto all'idea di
andare e tornare dal giornalaio senza dovermi sorbire chilometri di
strada inutile.
Una volante dei
vigili urbani percorre la corsia opposta alla mia! No, non
è possibile! Magari hanno altro da fare e mi lasceranno stare.
Ecco, appunto!
Accendono gli abbaglianti e si fermano al centro della strada con la
freccia inserita. Si apprestano a svoltare a U per raggiungermi. E io
sono su una Honda elaborata senza casco.
Ok, proviamo a fingere di non essermi accorto
di loro! Posso proseguire la marcia e alla prima stradina svolterò a
destra. Poi raggiungerò i boschi e li seminerò.
Non mi va proprio di prendermi una multa per la mia piccola
escursione. Tanto non possono avermi preso la targa con tutto il
fango raccolto nel mattino che ancora copre la moto!
In ogni caso decido di
non accelerare troppo. Almeno, se mi dovessero fermarmi, eviterei la
multa per eccesso di velocità.
Ho quasi raggiunto la
fine del muro di cinta della prima villa. Oltre c'è il bosco.
La sirena!
E che cavolo! Sto solo guidando senza casco! Non sono mica un
delinquente!
Il gioco è finito.
Decido di fermarmi. Non sarà qualche decina di euro di multa che mi
manderà in rovina.
La Punto dei vigili si
avvicina, sirene spiegate e lampeggianti accessi.
Qualcosa
non va. Il vigile dal
lato passeggero estrae la pistola. La pistola?
È la prima volta in vita mia che vedo un vigile urbano estrarre
l'arma dalla fondina.
La vettura
si avvicina. La pistola del vigile è puntata verso l'alto. Poi, a un
tratto, l'abbassa, nella mia direzione!
Non rimango
a guardare oltre. Do gas e mi dileguo nei boschi.
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