Questa mattina ho terminato la stesura
del racconto “Carcere a Vita”. L'ho riletto e mi ha entusiasmato.
E' stato emozionante scriverlo e sono soddisfatto del risultato.
Nel racconto, dall'ambientazione
molto dark, alcuni personaggi ed eventi assumono connotati
decisamente surreali. I meccanismi della giustizia appaiono
volutamente incomprensibili.
A distanza di qualche ora tuttavia non
riesco a spegnere una domanda che bussa con insistenza nella mente.
Quanto la giustizia delle nazioni terrestri nel 2012 è lontana da
quella che descrivo nel racconto?
E ancora, quali sono le condizioni dei
detenuti nei paesi dell'America Latina o in quelli africani e che
tipo di assistenza legale è garantita agli individui nella
monolitica Cina?
Senza guardare lontano da noi, in che
posizione si trova il nostro paese, l'Italia, nelle classifiche sulle
libertà democratiche, sulla bontà dei meccanismi della giustizia,
sulla libertà delle fonti di informazioni? Perché nel 2012 l'Italia
ha ricevuto dodicimila condanne dagli organi europei per l'eccessiva
durata dei processi?
Insomma, trovo il racconto avvincente e
l'ambientazione affascinante, ma forse è anche un interessante
spunto di riflessione sulle atrocità che migliaia di persone devono
subire oggi sul nostro mondo.
Voi cosa ne pensate?
"Carcere a Vita" è disponibile esclusivamente su Amazon Kindle. E' il terzo racconto della collana Energie della Galassia. I primi due sono "Arcot e la Regina", disponibile su Smashwords e Kindle, e "Le Forme dell'Amore" (Smashwords, Kindle)
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