Eccoci al caro vecchio scontro tra buoni buoni e cattivi cattivi! I primi naturalmente sono gli umani, che difendono il pianeta dal pericolo proveniente dai Kaijū, mostri giganteschi alieni che sbucano da un'apertura sul fondale degli oceani. Per gli epici scontri, gli umani si avvalgono degli Jaeger, giganteschi robot frutto dell'ingegno condiviso di più nazioni.
Le domande che il film pone sono molteplici: perché il coordinamento di una lotta da cui dipende il destino dell'umanità viene affidato dalle Nazioni Unite ad un unico uomo e a due scienziati che lavorano in un laboratorietto poco più grande di un'autorimessa? Come fa una dozzina di elicotteri a tirare in aria un robot alto un centinaio di metri? Perché solo alla fine del film ai buoni viene in mente come concludere la guerra, quella stessa soluzione che verrebbe in mente a chiunque veda un buco nel muro dal quale escano insetti minacciosi? Perché i robot nei loro epici scontri non si avvalgono del supporto di aviazione e marina?
La trama è esattamente quello che si aspetterebbe. L'eroe caduto risorge e si innamora dell'unica donna della quale potrebbe innamorarsi. Chi deve sacrificarsi si sacrifica. Chi deve vincere vince e chi deve perdere perde.
Un film da scartare quindi? No! Perché nonostante una trama scontata, personaggi piatti e incongruenze a raffica, le scene epiche sono davvero belle. È l'apoteosi del digitale, con città orribilmente mutilate dagli alieni, mostri e robot che torreggiando sugli abissi oceanici, scene grandiose che rapiscono per la propria maestosità.
E la lotta tra il bene e il male torna, ancora una volta, ad affascinarci.
Se il genere mostri giganteschi contro robot vi appassiona, vi suggerisco di leggere la bella recensione di Samantha Baldrin.
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