Cetta De Luca: perché non ci racconti che tipo di strategia promozionale usi per raggiungere questi risultati?
Molto volentieri, cara Cetta! Di base faccio ampio uso dei social network. In genere il criterio che adotto è quello di cercare di essere presente e immediato. Se qualcuno mi chiede informazioni sull’ebook o mi pone altri tipi di questioni, mi sforzo di rispondere al più presto. Lo faccio per quasi tutta la settimana, ad eccezione del weekend, che dedico interamente alla famiglia.Credo che l’immediatezza nel contatto con i lettori sia molto importante. Il social network che uso di più è Twitter. Probabilmente è anche quello che genera più vendite. Ieri ho scoperto di avere ben tremila follower e mi ha fatto una certa impressione!
Ho anche un account Goodreads (500 amici) e ultimamente sto investendo un po’ di tempo su G+ (500 follower)
Cetta De Luca: quindi cerchi un engagement “discorsivo”. Beh, questo è fondamentale. Cosa scegli come “luogo” in cui aprire il dialogo?
Si tratta di interazioni spontanee. Possono nascere da un mio post o da quello dei lettori. Non ho una strategia precisa o una tecnica consolidata. In genere, dopo aver lavorato per un paio d’ore, controllo le notifiche. Se ho la possibilità di rispondere o intervenire, mi presto.Cetta De Luca: mi piacerebbe saperne di più su Goodreads, che credo sia il luogo che i lettori frequentano di più.
Goodreads per me è ancora un oggetto parzialmente sconosciuto. Lo utilizzo principalmente per curiosità. Mi diverte vedere quali sono le librerie dei miei amici. Talora scambio qualche messaggio. Come autore Goodreads non posso promuovere la mia opera…Cetta De Luca: come ti trovi su Twitter?
È straordinario, perché con una semplice ricerca si può trovare tutto quello che viene detto su un determinato topic. Io ricerco spesso #fantascienza. In questo modo mi rendo conto di quello che si sta dicendo, intervengo, stabilisco relazioni e talora rispondo alla domanda di chi vuol saperne di più sul mio ebook. Io stesso invio frequenti tweet con hashtag come #fantascienza, #fantasy…
Cetta De Luca: tu scrivi fantasy e erotico. Diciamo che i generi letterari che più attirano in questo momento (e non solo in questo…) li hai centrati in pieno.
Ho iniziato a scrivere da poco e lo faccio principalmente per me stesso. Non penso mai a quello che i lettori possano aspettarsi da me. La scelta dei generi deriva soprattutto dalle mie passioni e dal mio sentire. In realtà, il mio genere principe è la fantascienza, nella quale cerco di rispondere soprattutto a domande tipo: cosa avverrebbe se l'universo in cui viviamo fosse creato da noi? Cosa accadrebbe se un social network iniziasse ad usare tutto quello che sa contro di noi? Cosa accadrebbe se in un futuro non tanto lontano le persone iniziassero a usare solo più gli smiley per comunicare le proprie emozioni?
Il fantasy invece è la mia fuga dalla realtà, ma il romanzo che sto scrivendo è molto atipico: niente fate e folletti. La magia è vista da un punto di vista molto riflessivo. L'esame psicologico dei personaggi è approfondito e i ritmi sono molto più lenti rispetto a quanto ho scritto finora.Ci sono avvenimenti straordinari, personaggi singolari, divinità, viaggi nel tempo, sovrani pervertiti, ragazze pure d'animo, sacerdotesse misteriose... Mi sto divertendo molto a scriverlo.
L'erotico invece fa parte dei miei scritti semplicemente perché non capisco come possa essere normalmente omesso. È la sfera che ogni giorno attira la maggior parte della nostre attenzioni, ma viene stranamente taciuta in un certo tipo di letteratura. Nel tentativo di rendere i miei personaggi vitali e veritieri, è un lato che non posso assolutamente celare.
L'intervista completa è disponibile sul blog di Cetta De Luca e su Gli Scrittori Sperduti nell’isola che non c’è.
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