Game over
Isabella
sa che le squadre di ricerca DataCom sono vicine.
«Vieni,
micino bello.» Un gatto nero miagola affamato in un vicolo; lei
porge del cibo per attirarlo: «Guarda
che buona pappa ho per te.»
Mentre lo accarezza,
gli mette al collo un grazioso collarino con attaccati i resti del
suo microphone: anche se distrutto, DataCom può ancora tracciarne il
segnale. Ripensa alla loro fuga nelle fogne. Se
Mario e gli hacker l'avessero saputo...
Mentre
il felino mangia, Isabella apre un tombino con un arnese. Torna dal
micio, che si lascia prendere e coccolare. Tenendolo in braccio,
scende per la scaletta nelle fogne. Le unghie del gatto le penetrano
la carne. «Troverai
un'uscita,» lo rassicura lasciandolo a terra, «e
mentre la cercherai, li farai impazzire.» Dopo un ultimo sguardo
agli occhi supplichevoli del gatto, risale in superficie e chiude il
tombino.
Nella
strada principale, sicura del nuovo look − caschetto biondo,
occhialoni neri e occhi castani − supera un gruppo di uomini
DataCom. Hanno la testa china sulle mappe dei loro smartphone. «Ma
è sotto di noi!» sente esclamare uno di loro.
Raggiunto
l'aeroporto e passato lo scanner biometrico grazie alle nuove iridi,
Isabella si ferma a seguire le news nella sala d'attesa.
“Ci
colleghiamo ora con Anna, che ci riferirà da Washington gli ultimi
aggiornamenti sulla salute del Presidente.”
“Sì,
Maddalena. Dopo la preoccupante caduta, nella quale il leader
americano ha riportato danni cerebrali estesi, DataCom ha prontamente
messo a disposizione il proprio laboratorio di neurologia, ritenuto
il più avanzato al mondo. L'intervento, durato poco più di due ore,
si è concluso con pieno successo. La conferenza stampa è attesa
per...”
L'uomo
più potente del mondo! Isabella
sposta lo sguardo sull'orario del volo.
Manca poco.
John sorride soddisfatto: «Dai un'occhiata!» Muovendo le mani in aria, scorre le immagini dell'ologramma sulla scrivania di Mario. «Ecco un reporter che invia le news raccolte.»
Da un piccolo idrovolante, Isabella si lancia con il paracadute sul suo obiettivo, duemila metri più in basso: una verde isola circondata dal mare azzurro. Sulla spiaggia si libera del paracadute e subito si inoltra nella giungla.
«Capo,
non riusciamo a starle dietro. Il segnale scompare continuamente.»
«Impiegate
tutti gli uomini disponibili. La sua cattura è prioritaria»
risponde John, uscendo dall'ufficio per recarsi da Mario.
Il
programmatore si sta sfregando gli occhi con le dita. La testa gli
duole. Lavora senza sosta agli aggiornamenti del codice.
«Novità?»
chiede John.
«Siamo
al sessantotto percento. Ancora qualche settimana e saremo al
completo» replica Mario, riferendosi alla percentuale di successo
dei suicidi. «L'avete
presa?»
«Ancora
no. Due dozzine di uomini che perlustrano le fogne e quella troia
continua a farci fessi!»
Troia?
L'epiteto rimbalza
dentro Mario, senza suscitare nessuna emozione particolare. «E
con i media come va?»
“Sembra
che un'ondata di suicidi abbia colpito diverse personalità di spicco
del...” Dietro il
reporter si vedono parecchie ambulanze entrare in un ospedale.
«E
questo è quello che riceve il network» continua John.
Le
precedenti immagini sono sostituite da quelle di uno stadio con gli
ultrà in subbuglio. La voce del reporter ora riferisce dei disordini
alla partita di calcio.
«Non
male, eh? Voce e scene vengono modificate in tempo reale. E se il
soggetto dà ancora problemi, il tuo codice inizia a occuparsi di
lui. Fortuna che ormai da qualche anno la carta è scomparsa.»
«Solo
dispositivi smart» sorride Mario. Nanochip,
manipolazione in tempo reale della comunicazione, codice killer,
riflette. «Game
over per gli umani.»
«Ferma!»
intima una voce maschile alle sue spalle. Isabella sente la canna di
un fucile premere sulla sua schiena. La voce continua: «Cosa cazzo
ci fa DataCom sulla nostra isola?»
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